Le interviste: Tiziana Cabboi - pittrice e creatrice accessori moda.

Ho conosciuto Tiziana Cabboi attraverso alcuni suoi quadri che ho visto esposti nella galleria Spazio 61 a Cagliari e ho subito pensato di contattarla per chiederle di rilasciare un'intervista per The Creative Art
Parlando con lei ho poi scoperto che il suo interesse per l'arte e  le sue capacità creative vanno ben oltre la pittura. Così sono andato a farle visita nella sua casa a Villamassargia, un centro dalle origini antiche, sorto alle pendici del monte Exi nella provincia di Carbonia-Iglesias.


Come è iniziata la tua passione per l’arte?

Ho sempre avuto interesse per l’arte, anche da piccola quando andavo con i miei genitori in visita a casa di parenti o amici, mi soffermavo puntualmente a guardare i quadri appesi alle pareti (cosa che mi succede ancora)
Ricordo che intorno ai 14 anni avevo comprato un set di colori ad olio spinta dall’idea di provare a dipingere; erano stati messi momentaneamente sopra l’armadio e ogni tanto li guardavo ripromettendomi che li avrei usati al più presto, ma impegnata nello studio finivo sempre col rimandare. L’occasione per iniziare a dipingere è nata in un momento particolarmente triste della mia vita, un periodo buio nel quale mia madre si ammalò per poi lasciarci ancora molto giovane. Avevo conosciuto una ragazza,  un’insegnante di pittura e tutt’ora una carissima amica: un giorno mi convinse a fare una prova, mi mise davanti una riproduzione della Sibilla Delfica chiedendomi di disegnarla dopo aver capovolto l’immagine. (*) 
Sembrava una cosa impossibile, ed ero convinta che non sarei  riuscita nell’intento…, ma le diedi retta. Una volta finito di disegnare, girai il foglio e… non credevo ai miei occhi, il disegno era riuscito benissimo. Questa esperienza fu decisiva per me in quanto servì a darmi sicurezza, infatti se da una parte sentivo un’attrazione verso il disegno e la pittura, dall’altra avevo avuto sempre il timore di non essere dotata delle capacità indispensabili per riuscire. 
A partire da quel momento mi sono sbloccata, ho iniziato a dipingere con passione e i complimenti che ho ricevuto quando mi sono convinta a partecipare ad alcune mostre, mi hanno indotta a proseguire.

(*) ndr: un metodo utilizzato per stimolare l’impiego dell’emisfero destro del cervello, notoriamente “pigro”, ma capace di vedere le forme nello spazio e le relazioni di proporzione tra le forme e lo spazio, senza il bisogno di dare un nome a quelle forme e distinguere razionalmente che cosa rappresentano, un compito che invece viene svolto dall’emisfero sinistro, quello logico-verbale e “dominante”.


Nel salone della tua casa ho potuto ammirare alcuni dei tuoi dipinti: due nature morte e una riproduzione della Venere dormiente del Giorgione, ma quale è il genere di pittura che ami di più?

Per quanto riguarda le nature morte che hai potuto vedere c’è un discorso di appartenenza a questa terra, che io amo in tutte le sue sfaccettature. Le tavole che vedi riprodotte nella tela sono quelle che io definisco dell’essenziale, le tavole che  potevamo vedere una volta nelle case della gente umile e sulle quali si trovava normalmente ciò che era strettamente indispensabile alla vita di tutti i giorni. 


Nel realizzare questi dipinti ho sicuramente attinto anche ai ricordi dell’infanzia, quando andavo a casa di mia bisnonna dove c’era una stanza (s’apposentu e su pani) con la tavola nella quale si faceva il pane e i dolci; ricordo ancora i profumi, le tovaglie bianche ricamate e i classici cestini intrecciati di paglia e giunco, che tra le altre cose venivano realizzati con grande maestria anche da mia nonna paterna.


Dato che mi appassiona ogni cosa che è legata alla cultura e alle tradizioni della Sardegna, tutto ciò che la riguarda rimarrà sicuramente una delle mie maggiori fonti di ispirazione.

Per quanto riguarda invece il grande dipinto della Venere dormiente, io amo dipingere il corpo umano, adoro i pittori del 500 e adoro dipingere a olio. 


E’ un genere di pittura molto complessa: la rappresentazione del corpo umano e i panneggi richiedono tanta preparazione e attenzione, oltre a un tempo particolarmente lungo per la loro realizzazione. Se potessi dedicarmi esclusivamente a dipingere, dedicherei tutta me stessa a questo genere di pittura, che io guardo estasiata e con un amore totale.

Su richiesta ho realizzato delle riproduzioni di altri quadri famosi, una cosa che ho accettato di fare perché la vivo come un modo per imparare, una forma di autoapprendimento, tanto che ho affrontato generi completamente differenti da quanto è nelle mie corde.



Quale riscontro hai su tuoi dipinti?

Devo dire che sono estremamente soddisfatta dei giudizi che fino a questo momento ho ricevuto. Il maggiore apprezzamento l’hanno riscosso le nature morte, che pur non essendo complesse da realizzare quanto la riproduzione del quadro del Giorgione, riescono evidentemente a fare leva sul sentimento dei miei conterranei, che come me hanno un legame particolarmente forte con le proprie tradizioni.
Ma anche se per me è gratificante ricevere opinioni lusinghiere e sentire tanti commenti positivi, rimango con i piedi ben saldi per terra e penso esclusivamente a cercare di migliorare dal punto di vista tecnico e trovare nuovi spunti, nuove idee da realizzare. 


Restando nell’ambito dello sviluppo di nuove idee, ho visto che da qualche tempo la tua attenzione si è rivolta verso una nuova passione, di cosa si tratta? 

Si tratta di un progetto che porto avanti da alcuni anni e che ha sempre alla base la grande passione per la mia terra per le sue tradizioni, per la sua storia: disegno e realizzo collane, bracciali, colletti e collarini, e in campo maschile, ascot e cravatte, tutta una serie di accessori, raccolti in varie Collezioni come “Isposa” dedicata agli sposi, Prendas ecc., molto particolari e un po’ retrò, che rappresentano comunque la Sardegna. 



Ogni creazione nasce da una ricerca, da uno studio sui tessuti e i gioielli che si usavano anticamente per la realizzazione dei costumi tradizionali. Partendo dai testi e dalle immagini che riesco a trovare in biblioteca, colgo quegli elementi che maggiormente mi ispirano e li ripropongo attraverso la mia personale visione.

Creazione ispirata alla "Sartiglia"


Sono una persona alla quale piace creare e le idee che mi vengono sono talmente tante che non mi basterebbe l’intera giornata per poterle realizzare tutte. Di notte penso e al mattino inizio a dare forma a ciò che ho immaginato, a volte butto giù uno schizzo per fissare meglio l’intenzione, ma se è qualcosa che mi piace veramente molto non ne ho bisogno perché rimane ben impressa nella mia mente e prima o poi la realizzo.

Lo studio dove Tiziana dipinge e crea i suoi accessori.

Come è nata l’idea di creare questa linea esclusiva di prodotti legati alla tradizione?

Sono sempre stata affascinata dai nostri costumi (secondo me tra i più belli del mondo), catturata dalle sfilate e dal portamento degli uomini delle donne sarde che vi partecipano, dalla bellezza delle stoffe e raffinatezza dei gioielli, dall’infinita varietà di colori e accostamenti cromatici.

Ispirato al gioiello sardo in filigrana "Su Lasu"
I due accessori della creazione "Su Lasu"
E’ un progetto che avevo in mente da tempo e volevo assolutamente realizzare, omaggiando questa bellissima terra attraverso la rivisitazione in chiave moderna di una tra le sue più belle forme artistiche.
La mia ricerca proseguirà per lungo tempo, andando a interessare i costumi e i gioielli di vari paesi della Sardegna, per esempio adesso sto lavorando su una linea che sarà espressamente dedicata allo Sposalizio Selargino (*).

(*) ndr: Antichissimo rito nunziale (Sa Coja Antiga Cerexina) che viene riproposto ogni anno nel paese di Selargius: una suggestiva rappresentazione tradizionale dello storico matrimonio campidanese, uno spettacolo tra i più belli ai quali è possibile assistere in Sardegna.


Quali sono stati i primi riscontri?

Qualcuno mi ha detto che questi accessori sono più adatti per una sfilata,  e un negozio del nord Sardegna mi ha proposto di acquistare le mie creazioni ma vorrebbe che realizzassi qualcosa di più commerciale. Per quanto attirata dal fatto che sarebbe un canale attraverso il quale vendere le mie creazioni a un pubblico più ampio, non voglio sentirmi eccessivamente vincolata o rinunciare a realizzare questo mio progetto per dedicarmi a produrre in serie qualcosa che non sentirei essere più mia. Sono disponibile a prendere in considerazione la possibilità di realizzare qualcosa su richiesta esplicita del cliente, deve però essere un’idea che mi piace e rappresentare solo uno spunto di partenza, che voglio essere libera di poter sviluppare secondo la mia personale visione.
C’è poi da dire che io penso a queste realizzazioni non solo in funzione della vendita, ma come qualcosa che possa restare nel tempo e magari rimanere ai miei figli. Una collezione che, man mano, vada a interessare e ricomprendere molti dei paesi della Sardegna, perché ci sono veramente tanti bellissimi costumi e gioielli in ogni angolo della nostra splendida terra. 



Da quando hai iniziato a proporti al pubblico?

E’ veramente da poco tempo che mi sono aperta al pubblico e ho iniziato a esporre i miei quadri e i miei gioielli e accessori. Lo scorso anno ho dato una mano a un amico critico d’arte per l’organizzazione della mostra “MED ART IN VILLA” a Villa Fenu, e il quadro del 500 è uscito per la prima volta da casa mia; mentre nei locali espositivi di “Spazio 61” da Sandro Serra a Cagliari ho esposto in tre diverse occasioni; in fine ho partecipato  alla manifestazione “Sciampitta 2015” (festa internazionale del folklore) a Quartu S.Elena.

In primo piano un quadro di Tiziana esposto nei locali di "Spazio 61" in via Dei Genovesi 48 a Cagliari
Per quanto riguarda gli accessori, lo scorso anno ho preso parte ad una sfilata di moda che si è tenuta nel Sulcis, e poche settimane fa sono stata invitata per la finale regionale di "Sardinia Voice Contest’’, una manifestazione canora al Piccolo Auditorium di Cagliari con ospite Maria Luisa Congiu, che insieme ai componenti della giuria  hanno indossato i miei gioielli e accessori. Questa cosa mi ha dato una grande soddisfazione; è una gioia mettere a disposizione le mie creazioni e vederle indossate, perché vorrei poter condividere con gli altri l’amore che porto per le nostre tradizioni. 



Come ti muovi per riuscire a far conoscere i tuoi lavori?

Sino a oggi ho fatto  affidamento esclusivamente su amicizie e conoscenze, ma adesso voglio far vedere i miei lavori a un pubblico più largo e sto pensando di  realizzare un blog o una pagina face book.


Quali difficoltà vedi per chi vuole lavorare in campo artistico?

La mia esperienza, mi porta a dire che ci sono grandi difficoltà, contrariamente a quanto si pensa la burocrazia è ancora eccessiva e si scopre a proprie spese che tutto diventa molto più complicato di quanto dovrebbe essere. Da noi poi si sommano i problemi legati all’insularità, ho conosciuto e fatto amicizia con delle persone che sono interessate a creare degli eventi legati all’arte, alcuni di loro, che pure hanno preso lauree nel settore, sono tentati di gettare la spugna o pensano che se vogliono avere un qualche possibilità concreta dovranno andare fuori dalla Sardegna.
Per quanto riguarda poi i possibili clienti, l’attuale situazione economica certamente non aiuta, la gente si chiude nei propri problemi e per chi si trova in difficoltà a gestire il quotidiano, l’arte è certamente l’ultimo dei pensieri.


Tu sei nata in città ma da tempo abiti in un paese, come vivi questa condizione dal un punto di vista umano e artistico?

La città è vivace, si ha il vantaggio di poter conoscere tante persone e di confrontarsi con loro, ogni giorno puoi farti coinvolgere da qualcosa di diverso: teatro, pittura, musica, poesia , la citta offre molto a chi è amante dell’arte, e hai tutto a portata di mano.
Il paese è tranquillo e accogliente, ci si sente parte della comunità, si avverte il calore da parte della gente che senti vicina in ogni cosa che fai. In paese ho conosciuto veramente  tante belle persone. 


Appuntamenti per il 2016.

Ho già dei contatti nel campo della moda, in particolare con una stilista con la quale ci dobbiamo sentire nuovamente per verificare tempi e modalità per una eventuale possibile collaborazione. Non mi dispiacerebbe anche avere l’opportunità di uscire dal contesto locale, così da riuscire a portare nel resto d’Italia qualcosa della Sardegna attraverso le mie creazioni.
Per quanto riguarda la pittura ci sono due mostre alle quali penso di partecipare, una a fine aprile e l’altra ad ottobre, che saranno rese pubbliche a breve. 



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